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Una Cittadina Italiana.

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Da oltre un anno si parla di Ilaria Salis. Certo occorreva informarsi prima, leggere prima, capire prima. Da qualche tempo possiamo dire che abbiamo un Caso Ilaria Salis. E’ andata ad occupare spazio informativo nei media, sia della carta stampata che delle emittenti televisive, per finire poi, disgraziatamente , nel patinato ed incontrollato mondo dei social network. Le penose ed ominose immagini a cui abbiamo assistito, di Ilaria Salis in catene, durante l’oramai celebre udienza del ventinove gennaio, in un’aula del tribunale di Budapest, hanno restituito a noi, pubblico impotente , un aspetto insolito, inaspettato e quantomeno sorprendente. Anche se tradivano l’inevitabile e comprensibile tensione della situazione, le espressioni del viso di Ilaria, comunicavano un senso di serenità, fermezza e sincera, composta commozione. Questo preciso contegno, si affianca ora, all’attività di una scrittura espressiva e terapeutica, che confluisce materialmente, sotto forma di carta ed inchiost

G.O.P. Dal Discorso di Lincoln a Gettysburg alle sneakers "Never Surrender" di Trump.

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  Quella del G.O.P., il Partito Repubblicano degli Stati Uniti d'America, a dir poco, si potrebbe definire una parabola di una decadenza. Volendo, potremmo utilizzare termini più netti, potremmo abbracciare un linguaggio più efficace ed immaginifico. Allora ricorreremmo al simbolico: quello del G.O.P. è un Crollo Verticale, una Caduta negli Abissi, una Discesa negli Inferi. Il pomeriggio del Diciannove Novembre Milleottocentosessantatré, durante la cerimonia di inaugurazione del Cimitero Nazionale dei Soldati di Gettysburg, Pennsylvania, il Sedicesimo Presidente degli Stati Uniti (Unione), Abraham Lincoln, pronunciò un discorso che cambierà, travolgendolo , il destino del Popolo Americano e con sé, quello del Mondo Intero.  Nacque così la Nazione al cospetto di Dio - sotto Dio, guidata da Dio, il cui Governo era per sua stessa definizione, del Popolo, dal Popolo, per il Popolo. Un'idea imperitura per l'incrollabile fiducia nel futuro, irrinunciabile per l'anelito di esi

Aleksej Naval'nyj. Una Storia di Dissoluzione, Tirannia, Ferocia & Morte.

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Quousque tandem, Vladimir Vladimirovič Putin. Fino a quando ti dovremo vedere danzare greve sul suolo della Vostra Santa Madre Russia. Forse sei stato troppo a lungo in giro, forse ti sei spinto oltre, troppe, troppe volte. San Pietroburgo e ritorno, di mezzo Dresda, poi Mosca. In questi tre luoghi geografici, uniti da un dannato sterminato destino storico, si svolge la tua esistenza e tutto quello che essa ha comportato. Siamo stanchi, Mr. Putin. Stanchi di te, delle tue orribili porcherie. Di chi ti sta attorno, di chi ti sorregge, o di chi ha l'imbarazzo, persino lo sdegno, la vergogna, il timore, di chiamarsi tuo alleato. Tanto che non lo fa: non può farlo. Chiamarsi tale, tuo amico, tuo vicino, farebbe marcire la Terra della Sua Nazione, la farebbe collassare, inevitabilmente, per irriducibile ribrezzo ed inesorabile disprezzo. Siamo molto stanchi, Vladimir Vladimirovič. Stanchi di chi paghi, di chi finanzi, di chi fiancheggi. Bravo a farlo, lo fai da tempo. E come ogni cosa c